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Tavolo con base in acciaio rivestita in cuoio con impunture realizzate a mano, top in cristallo.
L’ente immateriale del linguaggio Kandinskijano diventa qui il rivelatore della struttura: quattro punti fanno da connessione tra il piano e la base.
Ma il punto si evolve e diventa una linea che racconta una vicenda, si sviluppa e si avvolge in una superficie. La superficie prende forma e diventa struttura, una struttura complessa e affascinante, una curva quartica. Un brano jazz che risuona nella materia e sospende il piano in vetro sulla base rivestita di preziosi pellami. Il piano d’appoggio diventa così il punto di vista privilegiato sul mondo delle forme.
Punto, linea, superficie. Tre parole che riassumono il passaggio fondamentale delle Arti Applicate dalla rappresentazione all’astrazione del Novecento. Un concetto caro a Dario Curatolo, che applica la geometria complessa per ricavare una forma semplice.
Il punto può essere una chiusura o un nodo, può fermare o raccontare, interrompere o sostenere.